domenica 30 ottobre 2011

quando il cervello celiaco viene sottovalutato... invito alla lettura e riflessioni semiserie

vi lascio il link di un articolo letto ieri che mi ha molto colpita e che mi sta facendo riflettere tanto

avrei preferito che a scriverlo non fosse stato un "commerciante", ma da qualche parte bisognerà pure iniziare o no? e mica si può sempre stare in silenzio!

non è questione che "i celiaci non si accontentano mai", non mi fate questo discorso che altrimenti mi fate pensare molto male del vostro cervello e del suo funzionamento, già... perchè capita pure che si abbia ma che non sia funzionante ;)

tornando all'articolo in questione:

1 - Un celiaco con buon probabilità nella sua vita pre-celiaca ha assaggiato il pane del fornaio o, ad esempio, un panettone artigianale
nel mio caso, mio figlio non ha "memoria gustativa glutinosa", ma ciò non significa che non riconosca le differenze tra un buon pane ed uno che una volta aperto emana forte odore di alcool! il poco pane che mangia è quello che preparo io in casa, saltando tra un impasto e l'altro, dribblando per il lievito madre e segnando la mia personale rete con un pane morbido che profuma di pane ed ha pure la crosta che fa cronk!!


2 - Informazione di servizio: anche chi è celiaco, viaggia 

sicuri che siano solamente le amiche aziende a dover prendere atto di questa "incongruenza"??
sono fuori dal coro ma, se abbassassero i prezzi, rinuncerei pure al buono! non mi stupirei se un giorno alcuni nostri prodotti finissero quotati in borsa! ;)

3- Il confezionamento creativo
già....

4 - Un produttore, cento marchi

libera concorrenza in libero mercato eh!!

5 - Pubblicità, marketing, raccolte punti, omaggi
perchè, ci sono raccolte punti celiache?? ma dai!

quello che posso dire è che mio figlio ha bisogno della sorpresina nella merendina per sentirsi meno a disagio (si! e diciamocelo che i nostri bimbi lottano tutti i giorni coi coetanei che hanno un livello di sensibilità ed empatia pari a 0! uguale uguale a quello delle loro madri che ti fanno la festa a sorpresa e non ti avvisano.... ovvio che ci sono, rare eccezioni), che poi della sorpresina in sè non gliene importa nulla, è solo l'aver qualcosa di uguale, di simile... perchè si è diversi quando a mensa non ti fanno scegliere il posto nella tavolata coi tuoi compagni di classe, ma ti assegnano quello vicino al maestro con tanto di nome e cognome sia sulla tovaglia di carta che sul coperchio della pietanza.... perchè si è diversi quando entri nel fast food che ha i prodotti gf surgelati (ed è un miracolo!), ma non te li serve subito, ma dopo 20 minuti di funzionamento del microonde monodose (e, ma allora che cavolo di fast sei!!!) che intanto chi era entrato con te ha già digerito!

circa il confezionamento sono daccordo: sembrano scatole cinesi, alla fine è più voluminosa la scatola che il prodotto....


17 commenti :

  1. Buona domenica cara Vale, oggi abbiamo un bellissimo sole.
    Tomaso

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  2. Cara Vale sensibilità, empatia e buona educazione sembrano sfuggire a molti in campo commerciale. E si potrebbero scriverei fiumi di parole sul fatto che invece dell'omologazione dovrebbe passare il concetto che la diversità è ricchezza. Posso dirti con sicurezza che ci sono pizzerie che dicono di avere la pizza senza glutine di una notissima marca, ma in realtà ce l'hanno solo su ordinazione...devi dirglielo il giorno prima...me la faccio da sola grazie! Calzante come esempio? Un abbraccio ai cuccioli e a te doppio (stavolta è la mamma che ne ha più bisogno) baci baci

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  3. Scusa la postilla, il fatto che certe aziende ignorino che i celiaci siano in grado di comparare i prezzi all'estero, che viaggino, che gustino altro non è ignorare, è trincerarsi dietro certe logiche, che sai io trovo assurde, errate e diseducative, ma che non sono solo state messe in piedi dalle aziende produttrici di alimenti senza glutine. E' per troppa educazione che non dico altro ;-)
    Ancora abbracci

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  4. passo per un caro saluto Vale..e i soffermerò sullo scritto.
    Sono argomenti interessanti per tutti.
    ciaooooo un abbraccio

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  5. Molto interessante, e a volte mi hai fatto proprio sorridere! Non sono celiaca, ma conosco tanti celiaci e nei miei libri ho sempre elencato le ricette senza glutine (e anche quelle senza latticini) perche' qui in Nuova Zelanda ci sono tante persone che non li tollerano. O persone che cercano di evitarli.
    Sono vegetariana e ho simili esperienze di ... discriminazione???

    Bel blog, ti seguo volentieri.

    Ciao
    Alessandra

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  6. tomaso@ buongiorno a te! grazie del tuo pensiero

    fabi@ è che inizio a sentire le scarpe sempre più strette ;)

    carla@ buongiorno cara! vengo sempre ad ammirare le tue opere, anche quelle a due mani... mi emoziono ogni volta

    alessandra@ piacere... ma come sei lontana! uao! verrò con calma nel tuo blog che ho già velocemente visitato romanendo incantata dalle foto... quegli ombrellini tricolori sono bellissimi!!

    buona domenica a tutti

    V.

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  7. Grazie per il link Vale! Molto interessante!
    Il pane ormai non lo compro più...già lo prendevo poco, perché fa letteralmente schifo e quello che faccio io è moooolto più buono!!
    Anche io rinuncerei subito al buono, se i prezzi fossero "decenti"!!! Già mi sento "in colpa" perché in fondo né io ne Giulia non ci consideriamo malate e pesare sul SSN mi dà fastidio, ma effettivamente non avere il buono, mi caricherebbe di una spesa non indifferente!! Certo che sapere che nei paesi europei puoi avere gli stessi prodotti alla metà fa venire un nervoso...come minimo!!!!!
    Condivido subito il tuo post su Facebook...grazie ancora per il tuo impegno e per le informazioni che ci passi!!

    Un bacio
    Anto:o)

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  8. Ah, Vale Vale, quanto mi trovi d'accordo su tutto...ho già pure commentati il Celiachiamo. L'importante sarebbe muoversi.
    Bacio cara

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  9. Ciao Vale, ho letto anche io questo articolo e l'ho copiato per non dimenticare nemmeno una parola. Popolo celiaco, quando ti fai sentire sul serio? Smettila di pensare che il buono che percepisci è un regalo e per questo non guardi nè prezzi, nè qualità delle cose che ti danno. Svegliatiiiiiiii.
    Svegliamoci tutti.
    Grazie, è importante che circolino queste riflessioni.
    Un bacio

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  10. Vale da zia non posso che quotarti in toto, concordare con ogni tua parola. Mi domando da tempo dov'è finità la sensbilità....

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  11. Ciao Vale, sono andata a leggere anche l'altro blog.
    Io non conosco i prezzi dei prodotti gluten-free, ma ci avrei giurato che ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe fatto in modo di guadagnarci a piene mani senza dare quello che il celiaco paga e vorrebbe ricevere.
    Meno male che i foodblogger che conosco io sono molto attivi e si danno da fare.
    Sempre in gamba :-)

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  12. io ci credo che l'unione fa la forza

    buona serata

    V.

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  13. Passavo per ringraziarti della visita al mio blog. Mi ha fatto molto piacere.
    Un abbraccio S.

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  14. hai perfettamente ragione in tutto.....nn c'è sesibilità verso la celiachia ....pensano tutti che è la mamma la sola responsabile senza un minimo di collaborazione......le persone che alle festicciole mi hanno fatto trovare alimenti senza glutine sono veramente poche ( e le ringrazio di cuore, perchè nn potete capire che piacere che fà) per il resto c'è assoluta indifferenza.....ma a noi nn interessa ...i ns figli sono i migliori in assoluto....come dico alla mia : tua sei una bimba speciale ...che mangia solo cose speciali....un saluto @nto

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  15. io non ero mai stata sui blog di cucina..essendo figlia di una cuoca non mi serviva... poi a febbraio il mio ragazzino di 11 anni si è scoperto celiaco e li è iniziato il dramma...come spiegargli che non poteva più mangiare quello che mangiava prima...e come dirgli che non tutte le pizzerie in cui i suoi compagni fanno le festicciole vanno bene per lui e ci dobbiamo organizzare in altra maniera...poi c'è il problema spesa con tre colonne riservate in iper coop e con roba che spesso mantiene standard pessimi e quindi sono qui a cercare di rimparare a cucinare per la farina senza glutine ha i suoi difeti e non lega bene..ma ce la faremo perchè come gli dico sempre lui non è ne malato ne diverso è come me che non posso mangiare fragole ne frutta a pelo ne pomodori crudi...io ho iniziato a parlare con le grandi aziendi dei grandi marchi e qualcuna mi ha esplicitamente detto che i celiachi non sono un targhet interessante perchè la produzione di prodotti gluten free è costosa e di bassa qualità a causa delle farine...che dire vedere mio figlio che piange e mi chiede di farlo guarire perchè io posso aiutarlo mi ha spezzato il cuore perchè gia inizia ad avere un età difficile e sentirsi diverso glielo renderà anchhe peggio..a volte penso che se non avesse memoria glutinea sarebbe meglio...be sono convinta che prima opoi qualcosa cambierà anche perchè per l'ssn la dieta senza glutine è un farmaco salva vita ecco perchè in italia i prodotti sono così cari tutti speculano sulle nostre vite con il benestare dello stato che skifo...scusate lo sfogo e grazie per tutto quello che fate

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  16. Ciao... Abbiamo un bimbo della stessa eta' e che si trova ad affrontare le stesse problematiche
    Non e' facile e la mancanza di locali per adolescenti che abbiano anche prodotti gf non ci aiuta per nulla
    Tante sono le considerazioni che potrei scrivere e condivido ogni tua parola

    In realta noi celiaci siamo business per le ditte che si occupano gf ed anche chi non sapeva nemmeno che esistessimo inizia a produrre qualcosa ad hoc per noi

    E meno male!!!

    E' vero che le nostre son farine difficili, ma , come puoi vedere dalle ricette nel mio blog ed in quello di altre amiche, quasi nulla e' impossibile


    Andrebbero invogliati gli imprenditori e le piccole realta' alla produzione gf, ampliando il mercato e la concorrenza.....

    Per adesso un abbraccio ma mesco di comprensione, ma siamo toste noi e così i nostri splendidi figli!!!

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